venerdì 25 settembre 2009

Nonviolenza e un mondo più umano: tra sogno e utopia una nuova realtà si sta facendo strada!


Premessa
Questo tema è molto blando e aperto, l’intento è quello di dare all’autore uno spazio nel quale muoversi e da dove poter attingere ispirazione, non è assolutamente importante che le opere siano descrittive anzi meglio se uno riesce ad estrapolare la mistica e la spiritualità che ispira un mondo nonviolento fatto di pari opportunità e di rispetto dei diritti umani, più che rappresentare propriamente il tema l’indicazione è quella di cercare di fare opere che abbiano un’anima e che parlino alla parte più profonda degli esseri umani, vi ricordo che l’idea è quella di mandare gli spettatori a casa con un sogno in tasca, piantare un seme e dare speranza. Cercare di lavorare connessi con la parte più spirituale che c’è in noi, mente sgombra e aperta, riconciliati nel profondo… Se riuscite a trovare questo in voi… capite immediatamente ciò che cerchiamo di comunicare.

Materiale d’ispirazione
Sul sito www.antsonweb.com potrai trovare molti scritti che sono stati pubblicati e che possono essere utili per aiutare l’ispirazione. Di seguito diamo una riflessione sull’artista e l’arte nell’epoca attuale, niente è tassativo e nemmeno imposto, seguendo il tema è bene che ognuno si esprima come sente, buon lavoro e buona crescita.



REGOLAMENTO

Finalità
L’associazione ANTS (Artisti per la Nonviolenza e la Trasformazione Sociale), nell’intento di formare su scala nazionale punti d’incontro e di confronto tra artisti contemporanei che siano sensibili al tema della spiritualità, della nonviolenza e della trasformazione sociale, promuove il terzo evento Arte Trasformatrice e Nonviolenza. In questa edizione a differenza delle altre è richiesta un’opera o più opere a tema. Inoltre c’è l’intento di dare visibilità agli artisti che parteciperanno con la creazione di un catalogo e di un dvd-rom. Inoltre i nostri eventi vogliono diventare uno spazio di sperimentazione per nuovi e affermati artisti.
L’evento ha la finalità di far respirare il sogno, l’utopia e la necessità di un mondo migliore, una società che sceglie l’essere umano come valore e preoccupazione centrale ( e non il denaro come purtroppo succede oggi), un’economia più giusta regolata dalle leggi della nonviolenza e non della competizione.
L’evento è aperto ad ogni tipo d’espressione artistica, sempre che lo spazio a disposizione lo permetta, in tal caso, i primi arrivati avranno la precedenza.
L’evento non sarà formato esclusivamente dalla parte artistica, all’interno vi saranno altre attività, tipo conferenze, laboratori, gruppi di meditazione ecc… suddivisi per le tre sezioni sotto menzionate, le opere prodotte verranno esposte nella sezione che più ci sembrerà idonea, ovviamente con la consultazione dell’artista.
C’è un solo tema assegnato, per le due differenti sezioni, le sezioni servono esclusivamente per le associazioni e non riguardano esplicitamente gli artisti.

Il Tema è : Nonviolenza e un mondo più umano: tra sogno e utopia una nuova realtà si sta facendo strada!
(Per tutti i chiarimenti vedi l’allegato Tema scaricabile dal sito www.antsonweb.com )

Sezione A :
Essere Umano Qui si lancia una nuova visione dell’essere umano, stiamo uscendo da una cultura materialista che ha visto l’essere umano come macchina biologica, oggi si va profilando una nuova visione. (vedi allegato sez. A)

Sezione B:
Nonviolenza In questa sezione saranno accolte tutte le opere che trattano il tema della nonviolenza, sia dal punto di vista della denuncia che della proposta, si cercherà di mostrare la violenza il meno possibile (vedi allegato sez. B)

Requisiti di Partecipazione
L’evento è internazionale e non sono posti vincoli di età o professione. I partecipanti sono pregati di collaborare il più possibile con noi, visto che i nostri eventi sono completamente auto-organizzati e auto-finanziati. Non ci sono costi d’iscrizione e di partecipazione, ma richiediamo il massimo della reciprocità possibile. E’ consigliato di iscriversi al sito www.antsonweb.com per agevolare le comunicazioni.

Consegna delle opere
Per partecipare all’evento le opere devono essere portate fisicamente dall’artista e con lui se ne devono andare, non possiamo per ovvi motivi economici spedire le opere al mittente. Chi fosse impossibilitato alla partecipazione fisica è pregato di contattarci all’indirizzo e-mail: info@antsonweb.com oppure può telefonare al 3403678469.
In allegato alle proprie opere gli autori devono altresì inviare il modulo di iscrizione (compilato in tutte le sue parti) scaricabile dal sito www.antsonweb.com.

Sito dell’ evento
www.antsonweb.com è il sito dell’evento. In esso è possibile reperire tutte le informazioni per la partecipazione ed effettuare il download dei files contenenti le linee guida di riferimento e le istruzioni per la predisposizione e la consegna degli elaborati. Informazioni possono essere richieste altresì scrivendo all'indirizzo info@antsonweb.com telefonando al numero 0039 3403678469.
Tutti i lavori presentati ed ammessi in concorso verranno pubblicati nel sito nel periodo successivo all’ evento.
A ciascun autore/autrice o azienda viene fornito sul sito uno spazio adeguato che ne contiene la biografia e i links ad altri propri lavori presenti su internet.

DVD
E' prevista la realizzazione di un DVD contenente una selezione completa o parziale dei lavori presentati in concorso per questa edizione, anche in funzione del loro numero. Il DVD viene distribuito a chi ne farà richiesta e sarà scaricabile anche sul sito www.antsonweb.com

Catalogo
E' prevista inoltre la realizzazione di un catalogo contenente una selezione completa degli artisti che hanno partecipato, il catalogo verrà messo in vendita al costo di stampa, per recuperare le spese.

Responsabilità
La partecipazione implica l'accettazione senza riserve di questo regolamento.
Le opere inviate e presentate rimangono di proprietà degli autori/autrici che ne acconsentono però l'utilizzazione gratuita a tempo illimitato da parte della nostra associazione, per i seguenti fini:
- pubblicazione sui siti www.antsonweb.com e su altri eventuali siti realizzati dall'associazione o dagli altri sponsor dell'iniziativa
- pubblicazione sul DVD che viene prodotto al termine della manifestazione e su altri eventuali cd-rom o DVD prodotti in futuro dall’associazione ANTS o da altri editori previo consenso dell'associazione medesima per promuovere Arte Trasformatrice e Nonviolenza
- pubblicazione sul catalogo cartaceo che verrà prodotto per l’evento.
- videoproiezione delle opere (cortometraggi, animazioni, o foto) negli incontri pubblici che verranno effettuati e in altre simili situazioni promozionali come ad esempio presentazioni pubbliche e trasmissioni televisive.
I contenuti delle opere presentate in concorso (immagini, musiche, animazioni) devono essere in regola per quanto riguarda l'assolvimento di diritti SIAE e in regola con la vigente normativa sul diritto d'autore: la partecipazione al concorso implica l’ esclusiva responsabilità personale dell'autore per eventuali irregolarità in questo ambito, come attestato anche dal modulo di iscrizione e gli organizzatori si riservano con insindacabile giudizio di escludere dal concorso opere che presentino tali irregolarità.
Per quel che riguarda la pubblicazione sul DVD che viene prodotto al termine della manifestazione e su altri eventuali cd-rom o DVD prodotti in futuro dalle nostre associazioni si precisa che: 1) vengono escluse dalla pubblicazione tutte le opere contenenti musiche di autori iscritti alla SIAE; 2) vengono escluse dalla pubblicazione tutte le opere contenenti musiche per le quali non sia presente l'autorizzazione dell'autore delle musiche nel modulo d'iscrizione.
Ad insindacabile giudizio degli organizzatori dell’ evento gli elaborati ritenuti offensivi o lesivi per l'immagine dei promotori vengono esclusi dalla manifestazione.

SEZIONE A
Essere Umano e nuova spiritualità
Stiamo vivendo il crollo della cultura occidentale che si manifesta sotto le più svariate forme di violenza: fisica, razziale, culturale, psicologica, economica, sessuale. In questo momento l’umanità sta toccando i massimi storici in quanto a disumanizzazione e negazione dei diritti umani fondamentali. Tutto sta andando verso il basso e tutti noi sperimentiamo una sensazione di disorientamento e confusione rispetto al futuro.
Oggi ci stiamo ancora trascinando dietro tutta la cultura del materialismo, che vedeva l’essere umano come una macchina biologica, questa visione ha giustificato stragi, sfruttamenti, violenze e abusi di ogni tipo.
Noi vorremmo nel nostro evento cominciare a far trasudare una nuova visione di essere umano che è quella ispirata da Silo (filosofo e pensatore argentino) e dal Nuovo Umanesimo Universalista.
Si esce da una visione di natura umana predeterminata e si vede l’essere umano come un essere storico – sociale, la cui essenza più profonda è la trasformazione. Quindi si guarda all’essere umano e all’umanità come un processo di continua evoluzione, che consiste nel superamento del dolore (fisico) e della sofferenza (mentale).

Quindi aderiranno a questa sezione tutti gli individui, associazioni, enti ecc… che lavorano e promuovono una nuova visione di essere umano, una visione olistica dove l’uomo non è scisso dal mondo e viceversa.
Saranno queste associazioni di medicina alternativa, scuole di meditazione, chi lavora con l’energie, scuole di massaggio ecc…

Diamo disponibilità per laboratori, conferenze e quant’ altro si voglia proporre, vi preghiamo di contattarci a info@antsonweb.com per definire le modalità di partecipazione.
Qui di seguito allego una conferenza tenuta da Silo riguardo al tema dell’umano:
Una cosa è la comprensione del fenomeno umano in generale ed un’altra, molto diversa, è l’esperienza personale dell’umanità dell’altro.

Prendiamo in esame la prima questione: la comprensione del fenomeno umano in generale.
Non si definisce con esattezza l’essere umano quando si dice che la sua caratteristica fondamentale è la socialità - o il linguaggio o la capacità di trasmettere l’esperienza - e ciò perché anche nel mondo animale troviamo queste stesse espressioni, seppure ad un livello di sviluppo elementare. Negli alveari, nei banchi di pesci, nei branchi, è possibile osservare meccanismi di riconoscimento di tipo chimico tra i singoli individui, da cui derivano forme di attrazione o di rifiuto. Tra gli animali esistono organizzazioni di tipo simbiotico con membri ospiti o parassiti che poi ritroveremo in forme molto più sviluppate in certi raggruppamenti umani... E’ anche possibile riconoscere una sorta di “morale” animale e dei meccanismi sociali di punizione per coloro che la trasgrediscono anche se, dall’esterno, questi comportamenti possono essere interpretati come istinto di conservazione della specie oppure come il risultato della parziale sovrapposizione tra riflessi condizionati e non. Neanche un minimo di capacità tecnica è estraneo al mondo animale, come non lo sono i sentimenti di affetto, odio, pena e solidarietà tra membri di uno stesso gruppo o tra gruppi o tra specie.
Ma allora, cosa definisce l’umano in quanto tale? Lo definisce la riflessione sul contesto storico-sociale inteso come memoria personale. Ogni animale è sempre il primo animale, mentre ogni essere umano è il suo ambiente storico e sociale; in più è riflessione su tale ambiente e contributo alla trasformazione o al mantenimento di esso.
L’ambiente per l’animale è quello naturale. L’ambiente per l’essere umano è l’ambiente storico-sociale, che egli sottopone ad una trasformazione continua così come adegua l’ambiente naturale alle sue necessità immediate ed a quelle di più ampio respiro. Questa capacità tutta umana di differire le risposte agli stimoli immediati, questo modo tutto umano di dare un senso e una direzione alle azioni mettendole in rapporto con un futuro calcolato (o immaginato) ci presentano una caratteristica del tutto nuova rispetto al sistema di “ideazione”, di comportamento e di vita degli esponenti del mondo animale. La maggiore ampiezza del suo orizzonte temporale permette alla coscienza umana di ritardare le risposte agli stimoli e di collocare questi ultimi in uno spazio mentale complesso, adatto allo sviluppo di decisioni, confronti e risultati che vanno al di là del campo percettivo immediato.

In altre parole: non esiste una “natura” umana, a meno che con questa espressione non si intenda qualcosa di totalmente differente dalla natura animale e cioè la capacità di muoversi in un orizzonte temporale più ampio di quello legato alla percezione. Detto ancora in un altro modo: se si afferma che nell’essere umano c’è qualcosa di “naturale”, la parola “naturale” non va intesa nel senso di minerale o di vegetale o di animale; nell’essere umano il “naturale” è il cambiamento, la storia, la trasformazione. Questa idea non si accorda affatto con l’idea di “natura” per cui preferiamo non usare questa parola nel modo in cui è stata usata per tanto tempo, considerando anche che con essa si sono giustificati numerosi comportamenti disonesti verso l’essere umano. Per esempio: dato che erano diversi dai conquistatori venuti da fuori, i nativi di certi paesi furono chiamati “naturali” o aborigeni. Dato che le diverse razze presentavano alcune differenze morfologiche o di colore, si disse che nella specie umana esistevano nature differenti associate alle diverse razze. E così via. Per questo modo di pensare esisteva un ordine “naturale”: cambiarlo significava peccare contro qualcosa che era stato stabilito in modo definitivo. Le diversità razziali, sessuali, sociali rispondevano allora ad un ordine che si supponeva fosse naturale e che doveva pertanto conservarsi per sempre.
L’idea di natura umana è risultata funzionale ad un modo di produzione basato sullo sfruttamento diretto della natura ma essa è andata in pezzi nell’epoca della produzione industriale. I resti della concezione zoologica della natura umana sono visibili ancora oggi: per esempio in psicologia, dove tuttora si parla di certe facoltà naturali come la “volontà” o simili. Il diritto naturale, lo Stato inteso come parte della natura umana proiettata all’esterno, ecc., hanno, ciascuno a suo modo, contribuito all’inerzia storica ed alla negazione della trasformazione.

Se la coscienza umana funziona in modo compresente grazie alla sua enorme ampiezza temporale e se l’intenzionalità le permette di proiettare un senso, un significato al fuori di sé, allora la caratteristica fondamentale dell’uomo è quella di essere e di costruire il senso del mondo. Come viene detto in Umanizzare la terra: “Creatore di mille nomi, costruttore di significati, trasformatore del mondo.... i tuoi padri e i padri dei tuoi padri continuano in te. Non sei una meteora che cade ma una freccia luminosa che vola verso i cieli. Sei il senso del mondo; quando chiarisci il tuo senso illumini la Terra. Ti dirò qual è il senso della tua vita qui: Umanizzare la Terra! Che cosa significa Umanizzare la Terra? Significa superare il dolore e la sofferenza, imparare senza limiti, amare la realtà che costruisci!”.....
Come vedete, siamo a grande distanza dall’idea di natura umana. Anzi, ne siamo agli antipodi. Con questo voglio dire che se un tempo il naturale aveva soffocato l’umano per mezzo di un ordine imposto sulla base dell’idea di permanenza, ora noi affermiamo l’esatto contrario: che il naturale deve essere umanizzato e che una tale umanizzazione del mondo fa dell’uomo un creatore di senso, di direzione, di trasformazione. Se il senso da lui creato porterà l’uomo a liberarsi dalla condizione di dolore e sofferenza che si suppone “naturale”, è veramente umano ciò che va al di là del naturale: è il tuo progetto, il tuo futuro, tuo figlio, la tua alba, la tua tempesta, la tua brezza, la tua ira e la tua carezza. E’ il tuo timore e il tuo tremore per un futuro e per un nuovo essere umano liberi dal dolore e dalla sofferenza.

Passiamo ad esaminare la seconda questione: l’esperienza personale dell’umanità degli altri.
Fin quando ne percepirò solo la presenza “naturale”, l’altro essere umano non sarà per me che una presenza oggettuale o più specificatamente animale. Fin quando una sorta di anestesia mi impedirà di percepire l’orizzonte temporale dell’altro, l’altro non avrà senso se non in quanto per-me. La natura dell’altro sarà un per-me. Ma costruendo l’altro come un per-me, mi costituisco e mi alieno nel mio proprio per-sé. In altre parole: dire ’”io sono per-me” significa chiudere il mio orizzonte di trasformazione. Chi trasforma l’altro in cosa si trasforma in cosa, chiudendo così il proprio orizzonte.

Fin quando non sperimenterò l’altro al di fuori del per-me, mi risulterà impossibile agire per l’umanizzazione del mondo. L’altro dovrebbe essere, nell’esperienza vissuta che ho di lui, una calda sensazione di futuro aperto che neppure il nonsenso della morte, che sembra trasformare tutto in cosa, può arrestare.
Sentire l’umano nell’altro è sentire la vita dell’altro in un meraviglioso arcobaleno multicolore, che tanto più si allontana quanto più ne voglio fermare, catturare, strappare l’espressione. Tu ti allontani e io mi sento confortato perché ho contribuito a spezzare le tue catene, a superare il tuo dolore e la tua sofferenza. E se vieni con me è perché ti costituisci, attraverso un atto libero, come essere umano, non perché sei semplicemente nato “umano”. Io sento in te la libertà e la possibilità di costituirti come essere umano. La tua libertà è il bersaglio dei miei atti. Allora neanche la morte fermerà le azioni che hai messo in marcia, perché sei essenzialmente tempo e libertà. Amo quindi dell’essere umano l’umanizzazione sempre più profonda. Ed in momenti di crisi, di cosificazione, di disumanizzazione come questi, amo la possibilità di una sua futura riabilitazione.


SEZIONE B

Nonviolenza
La nonviolenza è una metodologia d’azione che ha come obbiettivo la trasformazione sociale attraverso l’eliminazione della violenza di ogni genere e forma, sia fisica, razziale, economica, psicologica, sessuale etc. è uno stile di vita che investe ogni settore della nostra esistenza è un percorso che richiede un impegno più costante e faticoso rispetto alla violenza, ma produce anche dei risultati molto più solidi e validi.
Essere nonviolenti significa mettersi sempre in discussione studiarsi e comprendersi ma soprattutto crescere ed evolvere insieme alle persone che ci circondano.

Dobbiamo sfatare il mito che la nonviolenza sia l’atteggiamento dei “santi” o dei “deboli”. La nonviolenza è per tutti coloro che vogliono rafforzare la propria vita cercando la coerenza tra ciò che pensano, sentono e fanno; costruendo con lo sguardo puntato verso il futuro!

La parola stessa nonviolenza non vuol dire ciò che si oppone alla violenza, bensì comprende uno stile e un atteggiamento profondo verso la vita, gli altri e se stesso.

Il nonviolento è una persona comune che cerca di intraprendere questo difficile cammino partendo proprio dall’ambiente che lo circonda (famiglia, lavoro, scuola ecc…) cercando di far crescere questa metodologia d’azione unendosi con le persone che gli stanno vicino cercando di creare esempi che possano ispirare nuove azioni.

In questa sezione cono benvenute tutti coloro che lavorano per un adempimento dei diritti umani: discriminazione sessuale, pacifismo, integrazione razziale, diritti dei lavoratori, commercio equo e solidale ecc…

Insomma tutti coloro che vorrebbero partecipare in questa sezione sono pregati di contattarci via e-mail: info@antsonweb.com

La nonviolenza come diceva anche Gandhi è la via dei coraggiosi : ebbene sì!, per intraprendere questo cammino è necessario accrescere il coraggio che noi tutti abbiamo dentro e iniziare a mettere in discussione le credenze che davamo per scontate, ma che sono impregnate di violenza nelle loro radici, liberarsi da quelle e sceglierne delle altre che ci aprono il futuro e ci danno speranza e fiducia in noi, negli altri e in un avvenire più positivo.

Ovviamente non possiamo esaurire in queste poche righe che cosa è la nonviolenza essendo essa una vasta filosofia e un atteggiamento che orienta e investe tutti i campi dell’agire umano, risulterebbe troppo riduttiva, banale e ingenua una pretesa del genere. Potete trovare sul sito www.antsonweb.com un vasto archivio di pubblicazioni che trattano il tema in modo più ampio ed esaustivo.





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